Il nostro Kamillo sarà dotato di un frigorifero a compressore WAECO (CR-80) che consuma circa 2.1 Ah/h per il suo normale funzionamento. In caso di sosta durante il giorno è un peccato sprecare energia in modo continuativo e quindi abbiamo deciso di utilizzare un metodo di ricarica solare.
Installeremo due panneli Canadian Solar da 100 W che metterò in serie per caricare il banco di batterie a 24V dedicate ai servizi primari.
L’installazione dei pannelli deve essere fatta prima di proseguire con i lavori all’interno perchè vanno previsti i passaggi per i cavi e sopratutto i supporti sul tetto. Questo è un lavoro che mi ha portato via molto tempo, sia per quanto riguarda il design che succesivamente per la realizzazione. Il tetto di Kamillo ha due spiovenze a 30° e quindi l’unica soluzione è stata quella di installare i pannelli con questo angolo di esposizione al sole.
Ho deciso di montare i pannelli su dei silent-blok M8 che oltre a fungere da antivibranti al pannello in caso di forti vibrazioni dovute ai terreni sconnessi che affronteremo terranno i pannelli sollevati quasi 5 cm dal tetto. Questo è molto utile per far raffreddare i pannelli e anche – perchè no – come ulteriore metodo per non far scaldare troppo l’interno della cellula.
Nuovo problema: il pannello è largo 64,5 cm mentre il lato spiovente del nostro tetto è solo 56 cm. Soluzione: costruire degli angolari per coprire la sporgenza in eccesso che fungano da base strutturale al pannello. Li costruisco in piattina di ferro da 3 mm e li vernicio con fondo HEAVY.
Non ho troppa voglia di coprare supporti preconfezionati (anche perchè ho visto che costano un casino e sono assolutamente inadeguati a supportare vibrazioni elevate) quindi riciclo parte dell’alluminio che componeva l’allestimento originale di Kamillo. Nella foto sopra uno dei longheroni fissato al silent-block durante le lunghe fasi di misurazione.
Ecco i tre supporti del pannello di destra finiti. Ora la parte più delicata, forare il telaio d’allumnio dei pannelli e fissare con dei rivetti i supporti che ho costruito.
Prese tutte le misure comincio a fare i fori e a bloccare il primo supporto.
Ed ecco il risultato.
L’ultimo supporto, quello frontale, è stato messo centrale in modo – non si sa mai – che un eventuale ampliamento dell’impianto sia più semplice e richieda meno fori sul tetto. Per questo o rivettato un angolare al pannello.
I due pannelli avranno una scatola di derivazione dedicata che fungerà da passaggio dei cavi all’interno della cellula. Sfortunatamente non mi sarà possibile utilizzare una sola scatola di derivazione dato che i pannelli essendo distanti tra loro richiedono una giuzione dei cavi originali che non sono sufficintemente lunghi per raggiugersi.
Sono decisamente soddisaftto del risultato, credo che il supporto sia sifficientemente robusto e sopratutto preservi i pannelli dalle vibrazioni in maniera adeguata.
Concludo con la prova anche del secondo pannello.
Eccoci quindi al grande giorno, dopo aver effettauto altri lavori mettiamo al sole Kamillo e proviamo i pannelli.
Ci fa anche un certo effetto vedere Kamillo fuori dal capannone dopo tutti questi mesi di lavoro. Comunque relativamente alla nostra prova: installiamo il regolatore di tensione che serve anche per mostrare i paramentri di corrente emessi dai pannelli.
Prima però montiamo al volo due batterie in serie per dare il giusto carico allo strumento STECA che altrimenti non funzionerebbe a dovere.
Il tester serve per comparare i dati dello strumento con quelli che effettivamente vediamo uscire dai pannelli.
La prima cosa che notiamo è che dopo 7 mesi dall’acquisto le due batterie sono al 64% del loro stato di carica. Sarebbe stato interessante sapere quanto erano cariche il giorno che le abbiamo pagate.
La seconda cosa che notiamo è che con Kamillo nella posizione mostrata nella foto sopra, alle ore 19:00, la corrente erogata dai pannelli è 0,5A. Decido quindi di girare Kamillo mettendolo con il sedere rivolto verso il sole, il risultato cambia ottenendo in uscita 1,5A.