Iniziamo l’impianto elettrico di Kamillo posizionando i tubi tra le scatole di derivazione che sono state incollate nei punti strategici.
Prima di farlo è necessario scavare le tracce in cui andranno incastrati i tubi. Inizialmente proviamo con una resistenza per il taglio del polistirolo, ma dura poco, tre tagli e l’aggeggio si brucia. Fortunatamente ho un saldatore da 80W, identico all’attrezzo per il taglio, ma anche questo dura poco… dopo una ventina di minuti salta il contatore.
Procedo quindi incidendo il polistirolo con un seghetto a lama piatta della Bosch che fortunatamente sembra funzionare.
I tubi sono stati adeguatamente dimensionati ma non mi basta, voglio stare tranquillo e dove possibile installo un doppio tubo per future modifiche.
Nella foto sopra la scatola che fungerà da ingresso per i cavi provenienti dall’alternatore. Ci saranno poi anche le uscite per la videocamera dedicata alla retromarcia. In alto a destra la zona che ospiterà i pannelli di controllo.
Ci sono due scatole perchè – così come in tutte le altre scatole alla base della cellula – vi è un presa dal telaio per il polo negativo costituita da una vite saldata. Ho preferito usare due scatole per tenere separati i poli ed eventuali giunzioni.
Sopra i tubi che conducono all’aspiratore centrale, alle luci principali, a quella del bagno e alla radio.
Non avendo ancora a disposizone i mobili abbiamo potuto far passare i cavi necessari all’illuminazione, alla videocamera per la retro, allo stereo, ai pannelli solari e alla luce da lavoro montata posteriormente; in pratica tutti i cablaggi che passano sul tetto.
Come da progetto ho deciso di segmentare tutte le utenze, quindi per ognuna di queste voglio utilizzare un cavo di colore diverso. Le masse vengono prese facilmente dalla scatola dedicata (foto sopra a sinistra) e totalmente separata da quella da dove provengono i poli positivi (foto sopra destra).
Nella foto sopra il particolare della ventola e luce a 24 volt recuperati dal vecchio allestimento di Kamillo. Nella stessa foto si notano anche i cavi dedicati alle casse audio che verranno montate sopra al letto.
Il lato destro di Kamillo dove abbiamo alloggiato le scatole da dove si diramano l’impianto elettrico delle luci (lato destro), i pannelli solari e quello dei pannelli di misurazione che verranno alloggiati sopra la porta d’ingresso.
Dettaglio delle scatole di destra, dove si può notare anche il differenziale magnetotermico montato all’ingresso della presa 220 esterna. Questo verrà poi collegato al caricabatterie da rete. I cavi marrone e nero da 16 mm in primo piano sono quelli che provengono dai pannelli solari.
Qui invece un dettaglio della parte anteriore della cellula (sopra passaggio cellula/cabina) dove verranno alloggiati l’interruttore della luce a 24V, del ventilatore/aspiratore, e della luce bagno.
Le batterie, 4 da 100 Ah (due per il 12V e due per il 24v), verranno alloggiate al centro sotto al letto. Saranno accessibili dal gavone. Queste saranno bloccate da cinghie a cricchetto fissate su anelli passanti o avvitati al pianale della cellula. Davanti alle batterie sarà creato un gradino che fungerà da passaggio dei cavi elettrici e dei tubi acqua diretti al lavandino.
Proseguo la costruzione dell’alloggiamento batterie utilizzando del legno di abete, profilati da 35×35 mm. Sopra di esse saranno ospitate alcune apparecchiature elettroniche come l’inverter, il caricabatterie e il convertitore 24-12 volt.
Procediamo poi costruendo il pannello dove verranno alloggiati gli interruttori magnetotermici che segmenteranno l’intero impianto elettricodi bordo (qui sotto il retro, dove poi verrà installato il lavello).
Invece la parte frontale del pannello sarà accessibile dal gavone. I magnetotermici saranno installati – per sicurezza – senza sporgenze verso il vano di carico.
Sotto di esso si nota il cassonetto dove passeranno i cavi dell’impianto elettrico diretti al quadro generale, alle batterie e agli apparecchi (notate l’avvitatore elettrico completamente rivestito di colla in vero stile “IO LAVORO PULITO”).
La vista generale di questa sezione della cellula è a questo punto la seguente. Iniziamo a vedere qualche progresso anche dentro.
La fase costruttiva prosegue (questo week-end ci abbiamo dato dentro!) con la costruzione del gradino che ricoprirà una duplice funzione: passaggio cavi & tubi acqua e pedana di accesso al letto.
Lucia si mette al taglio del legname, il gradino è costruito con dei profilati 35×35 che verranno poi ricoperti con compensato okumè da 20 mm di spessore.
Vi prego di non badare alla confusione, proprio non ce la faccio a pulire tutto prima di fare le foto 🙂
Proseguo con la costruzione del passaggio cavi che porterà i tubi dalla parete di destra al pannello dei magnetotermici e che conterrà il passaggio dei cavi dalle batterie agli interruttori generali staccabatterie.
Dopo aver praticato il foro …
Montiamo anche il diodo di potenza con relativo dissipatore che funge da sistema di ricarica delle baterie ausiliarie. A questo diodo arriva il cavo con il polo positivo proveniente dall’alternatore.
Posterioremente ho costruito un passaggio per due cavi che porteranno la massa dalle batterie al telaio della cellula.
Inizio la costruzione della piasta dove andranno alloggiati tutti i magnetotermici Airpax utilizzati per gli impianti elettrici delle grosse barche.
E dopo aver lavorato un bel po’ con lima e trapano ecco la piastra nel suo alloggiamento interno al gavone posteriore.
Esteticamente il lavoro è molto appagante, speriamo che funzioni 🙂
E’ ora il momento di iniziare a collegare qualche filo, iniziamo con quello già presenti che in pratica riguardano tutte le utenze presenti sul tetto della cellula (luci, pannelli solari, ventole…)
Qui sopra il quadro che inizia a prendere forma. L’accessibilità è da sopra il letto. Si possono notare anche le due barre di rame con i relativi portafusibili (sono due perchè l’impianto è sia a 12V che a 24V).
E’ ora di iniziare a piazzare la strumentazione: Il convertitore 24-14Volt, Il caricabatterie 24V e l’Inverter Sinusoidale.
Il loro alloggiamento è pronto, tuttavia vanno fatte un po’ di modifiche che consentano una corretta areazione del locale quando tutto sarà in funzione. Inizio quindi a montare delle ventole che serviranno a far uscire l’aria calda fuori dal compartimento.
Le ventole (solitamente utilizzate per il raffreddamento dei frigo trivalenti) sono le stesse che si possono trovare sugli alimentatore dei computer. Avrei potuto utilizzare queste, ma con una modica cifra ho acquistato un prodotto CBE che integra uno switch automatico delle ventole all’aumento della temperatura ambientale.
Proseguo poi con l’installazione del convertitore WAECO DCDC40. Questo trasformando il voltaggio erogato dall’aternatore a 24Volt del camion in un più comune 12V è il cuore del nostro impianto elettrico. Questo apparecchio ricaricherà il banco di due batterie AGM a 12V che essendo montate in serie forniscono una corrente totale di 200Ah.
Passo poi al montaggio dell’Inverter WAECO che è in grado di erogare 300Watt con un onda sinusoidale pura. Ho fatto questa scelta perchè ho utilizzato recentemente un inverter ad onda modificata riscontrando problemi con il mio PC portatile.
Entrambe gli strumenti sono montati su dei supporti aggiuntivi di compensato marino che – oltre a fornire maggior profondità di avvitatura – consentono una ventilazione migliore del fondo dell’apparecchio. Entrambe gli strumenti sono montati su dei supporti di gomma che smorzano leggermente (non sono silent-block) le vibrazioni.
E per finire piazzo il caricabatterie a 24Volt Waeco Perfect Charge IU 154A che è in grado di ricaricare le batterie con una corrente di 15A. Questo caricabatterie fornirà la corrente necessaria alla ricarica del banco di batterie da 24V.
Pratico il foro per montare la presa 220 che metterò di tipo casalingo dato che i prodotti specifici per camper mi sembrano di costruzione a dir poco approssimativa.
La presa in questione funzionerà grazie all’inverter sinusoidale da 300Watt che si vede attraverso il buco.
All’ingresso invece monto tre interruttori che serviranno per accendere una luce in cabina, la lampada posteriore (quella che illumina le ruote di scorta), e la lampada sopra la porta d’ingresso (che però ancora non mi convince).
Sopra a questi interruttori monto le ventole per il raffreddamento della zona frigo e piastra di cottura diesel (webasto X100). Le ventole sono della CBE e possono essere configurate per partire in automatico o in manuale.
Naturalmente anche queste non vanno bene così come escono dalla fabbrica. Le due ventole sono attaccate solo con un piccolo fermo di plastica al telaio di lamiera che in origine andrebbe fissato solo con le due viti laterali. Io ho preferito fissare il tutto con altre 4 viti in modo da eliminare vibrazioni.
Intanto Lucy prepara la dima per il pannello degli strumenti. Per ora abbiamo: Controllo caricabatterie, controllo inverter, pannello stato batterie (carica/scarica), livello serbatoi acqua potabile, sonda temperatura ambiente, interruttore convertitore 24/12, spia luce esterna.
I lavori al BOX cablaggi proseguono bene, questa la vista dall’alto. Si cominciano a notare le separazioni dell’impianto sulla sinistra (rosso) i cablaggi a 24Volt, sulla destra (marrone) cablaggi a 12 Volt. Tutte le utenze arrivano ai magnetotermici utilizzando invece cavi di colore differente (quando possibile) in modo da rendere l’impianto più leggibile anche a chi non ci ha messo mai mano.
Una vista ravvicinata del locale elettrico mostra i due SHUNT da 200 Ampere e i due staccabatterie principali.
Sulla destra invece il locale elettronico dove trova posto il primo piano il covnertitore 24V-12V Waeco DCDC40.
La massa del locale elettrico arriva dal telaio (separata da tutti gli altri cablaggi) con un cavo di sezione 35mm.
Prima di convertire lo schema elettrico in formato elettronico è bene prendere un po’ di appunti.
E’ giunto il momento di mettere qualche etichetta sul pannello dei magnetotermici, sopratutto in questa fase potrebbe essere rischioso alzare l’interruttore sbagliato. Lucia e mio padre si mettono quindi all’opera con la Dymo riuscendo a fare un lavoro a regola d’arte 🙂
Intanto installiamo alcune delle lampade che abbiamo a disposizione.
Le due flessibili che abbiamo deciso di montare sopra al letto, che per ora utilizzano un bulbo dicroico che poi sostituiremo con uno a led.
La lampada a led orientabile che abbiamo messo sopra al piano cucina. Questa fa una bella luce su tutto il piano di lavoro e grazie al fatto che è orientabile permette di illuminare eventualmente anche il corridoio.
Poi le due plafoniere a led che illuminano il corridoio.
La seconda delle quali è posta davanti all’ingresso del bagno.
E per finire la splendida lampada a 24 Volt che era montata originariamente su Kamillo e che Lucia ha restaurato in modo superbo. L’idea di avere nella cellula dei pezzi dell’allestimento originale di Kamillo mi piace molto, ci fa ricordare tutto il lavoro che è stato fatto fin ora.
Completiamo il lavoro del week-end montando le batterie nella loro sede. Devo dire che l’ingegnerizzazione ha funzionato e l’installazione non ha richiesto particolare fatica se non quella di sollevare le batterie…
Test finale della giornata è l’inserimento della presa a 220 per la ricarica delle batterie! E’ la prima volta che il nostro Kamillo è attaccato ad una presa di corrente!
Qui sopra vediamo la corrente in ingresso durante il test.
Per l’illuminazione del gavone posteriore optiamo per una bella strisca a LED. Il risultato è davvero ottimo!