Come possiamo iniziare a lavorare sulla cucina con lo stomaco vuoto? Impossibile! Meglio mettersi subito a mangiare qualcosa di buono, tanto per iniziare gradirei una Bistecca da chilo di provenienza Fiorentina da gustare con una bottiglia di Chianti.
Eh, si! Ora si può iniziare a lavorare.
Uno dei supporti della struttura è il letto, in particolar modo il gavone batterie/apparecchiature funge da base su cui fissare il montante frontale. E’ bene quindi installare il pannello frontale in Okumè dove viene ricavato l’accesso alla zona superiore del compartimento destinato agli apparecchi elettronici (caricabattarie, inverter, convertitore 24/12 volt).
Mentre Lucia testa la resistenza della struttura io e mio Padre iniziamo la costruzione del piano di lavoro della cucina.
I montanti sono fissati con angolari, Sikaflex 252 e viti.
E dall’alto, sbirciando dall’oblò superiore ecco come appare Kamillo in questa fase di lavoro.
E’ il momento di posizionare il Frigorifero. Particolarità della nostra cucina è la profondità che sarà di 63 cm. Motivazione fondamentale che ci ha portato a questa decisione (oltre ad avere spazio per lavorare in cucina e spazi di stivaggio) è la volontà di far raffreddare il frigorifero senza prese d’aria esterne. Il frigo è un Waeco da 80 litri a compressore che alimenteremo a 24 volt. In pratica dietro al frigo vi saranno quasi 15 cm di luce dove circolerà l’aria grazie a delle grate superiore e laterali.
Il frigo verrà fissato lateralmente grazie a delle viti, sul lato destro queste faranno presa sul compensato Okumè da 20 mm.
La vista superiore invece è questa.
Prese le misure del frigo possiamo occuparci del rivestimento del fondo utilizzando il FOREX. Qui entra in gioco Lucia che ormai è diventata la misuratrice di precisione ufficiale del lavoro.
Il risultato è quello che segue, ora siamo pronti per dare una prima mano di Flating marino in modo da poter poi iniziare con l’impianto idrico ed elettrico.
Sulla parete laterale fissiamo anche un piccolo mobiletto che oltre a contenere degli oggetti ha la funzione di supporto della parete stessa.
E’ ora di tagliare il nostro piano di lavoro Ikea e posizionarlo sul mobile in modo da evere una visione d’insieme della costruzione.
Il risultato estetico ci piace 🙂
Tirando qualche imprecazione – e neanche poche – avvitiamo la base del webasto al piano e iniziamo a far passare il tubo dell’areazione e dello scarico.
Devo dire che mi aspettavo una qualità delle parti di montaggio un po’ più elevata da questo prodotto che ha un costo decisamente poco accessibile.
Il tubo nero contiene il tubo dello scarico dei fumi, il corrugato d’acciaio webasto che dovrà essere posizionato sotto al camion.
Fortunatamente non devo faticare molto per far arrivare il tubo nel posto ideale, questo mi consola molto visto che all’inizio dei lavori abbiamo perso davvero molto tempo a studiare la dislocazione di ogni singolo componente.
E ora passiamo al lavandino…
E finalmente dopo tanto lavoro possiamo ammirare i componenti della cucina nella loro sede. Il lavello è un normalissimo tondo Ikea (poca spesa tanta resa). Il lavello molto grosso aiuta anche a contenere il peso del pianale che altrimenti sarebbe decisamente “importate”.
Proseguiamo poi con l’alloggiamento del frigorifero e del pannello di controllo della piastra di cottura.
E finalmente è giunto il momento di testare la piasta di cottura che devo dire ci ha dato qualche noia in fase di start-up. Il problema fondamentalmente era che il Diesel non arrivava alla pompa a causa di errate giunture fatte da me. Tutta questione d’esperienza, sono apparecchi abbastanza semplici da montare ma l’installazione deve essere fatta davvero a regola d’arte pena impazzire per far funzionare a dovere le cose.
Primo esperiemento cucinare un te. Il risultato del test come vedete dalla mia faccia è stato assolutamente positivo.
Proseguiamo poi con gli alloggiamenti necessari alle stoviglie. Abbiamo optato per una soluzione di questo tipo: comprate tutte le stoviglie costruiamo una mensola dove queste si andranno ad incastrare ad hoc.
Seguendo il suggerimento di un amico utilizzeremo una pentola a pressione per la cottura della pasta (lo so cosa state pensando … che schifezza… invece posso garantirvi che il risultato – se si conoscono le dosi corrette – è spettacolare). Questa soluzione ci consente di consumare meno corrente, meno acqua e meno gasolio.
Tutto viene sistemato sul fondo del mobile della cucina nel modo che vedete qui sopra.
L’oggetto all’occorrenza può essere utilizzato anche come opera d’arte contemporanea.
E ora pensiamo ai nostri cassetti, sicuramente riuscirò a farcene stare due. Devo dire che immaginavo che la costruzione dei cassetti fosse abbastanza difficoltosa dato che serve una precisione elevata e io non ho grossi strumenti a disposizione. Tuttavia il risultato finale è stato accettabile e quasi sorprendente…
Ecco qui sotto il primo cassetto installato e il primo test di funzionamento…
Si susseguono molte fasi di misurazioni, tagli, rifiniture, imprecazioni …. e ormai lo spazio a disposizione è sempre minore…
E finalmente ecco il risultato finale, i due cassetti montati …
E quindi possiamo anche fare il test di posizionamento delle stoviglie…. c’è ancora da lavorare, vogliamo ricavare ancora un po’ di spazio…