La costruzione della nostra cellula abitativa inizia dalle fondamenta, ovvero dal telaio a tre punti originale che dovrà essere modificato per ospitare la struttura portante vera e propria.
Originariamente il telaio di Valentino era costruito per ospitare un container, quindi aveva a disposizione i twist-lock tipici dei camion da trasporto. La pima operazione è stata proprio quella di asportazione di queste parti che non erano necessarie al fine del nostro progetto.
Il lavoro di preparazione del telaio non sembra avere mai fine, ci sono dei momenti di sconforto ma siamo consapevoli che passo dopo passo, anche se molto piccoli, raggiungeremo l’obiettivo finale.
I pannelli isolanti di Valentino sono costruiti con lo stesso metodo con cui vengono prodotti quelli normalmente utilizzati dai camion isotermici. La grossa differenza tra i pannelli di Valentino e quelli usati per il trasporto dei surgelati è lo spessore della parete di fibra che per motivi di robustezza abbiamo previsto essere di 3 mm all’esterno e 2 mm all’interno. Il materiale isolante Styrofoam è di 6 cm, quindi la parete è spessa in totale 6,5 cm.
Dopo diverse settimane di lavoro finalmente possiamo sederci “comodamente” sul pavimento della nostra casa mobile. Dalle nostre facce emerge oltre la felicità per essere arrivati a questo punto anche la stanchezza data dal lavoro svolto fin ora.
Montati i pannelli inizia il lavoro di siliconatura dellàintercapedine esistente tra il telaio di ferro e il pannello isolante. Questa intercapedine che è di circa 5mm verrà rimepita interamente di Sikaflex 252. Questo spazio è fondamentale per consentire la corretta dilatazione del telaio di ferro ed evitare tensioni sui pannelli isolanti. Il lavoro è lunghissimo, per isolare completamente tutte le pareti sono necessarie circa 60 confezioni da 800 grammi di Sikaflex.
Il lavoro peggiore riguarda forse la siliconatura del pianale inferiore. Utilizziamo il carrellino auto-costruito per spostarci lungo tutta la superfice, ma è inutile negare che la sera, a fine lavoro, abbiamo la schiena spezzata in due.
Ma non è finita, il silicone va dipinto in modo da proteggerlo e per rendere il lavoro “esteticamente” più piacevole. Fortunatamente ci vengono in aiuto Chiara e Federico che si occupano del lavoro “sporco”.
Prima di proseguire con i lavori sulla cellula è stato necessario costruire il passaggio cellula-cabina che abbiamo realizzato con una logica semplice. In pratica un telaio è stato fissato alla cabina di Valentino in modo da ospitare la sede di un tunnel che verrà fissato con delle viti che potranno essere strette a mano utilizzando dei pomelli.
Il passaggio viene collaudato dal nostro amico Bebo, che grazie ad un accurato consulto tecnico mette il bollino verde alle dimensioni del foro. Ora non ci resta che proseguire i lavori andando a pensare al sollevamento della cellula.
Mentre Chiara prosegue il lavoro di pittura viene preparato il sollevatore che abbiamo costruito appositamente per la nostra cellula abitativa. Per essere più precisi durante il sollevamento abbiamo disegnato sulle colonne portanti del nostro attrezzo dei segnali di misura che utilizzeremo per coordinarci. Il lavoro di sollevamento deve essere fatto in modo sincrono sui quattro lati, pena il disassamento del container con probabile ribaltamento dello stesso.
Il sollevatore funziona con quattro paranchi da 2T ciascuno. E’ stato costruito con una logica “youtube” ovvero cercando su Internet i vari metodi utilizzati per sollevare i container. Il sistema più semplice e “relativamente” economico da realizzare ci è parso quello che abbiamo messo in atto. Devo dire che per essere un sistema totalmente autostrutio si è rivelato più che efficace.
Una volta sollevata la cellula posizioniamo il camion sotto ai supporti, questo è uno dei momenti più concitati dell’operazione dato che non eiste margine di errore durante la manovra. Se tocchiamo qualcosa con il camion viene giù tutto. Fortunatamente il lavoro di squadra funziona alla perfezione e riusciamo a mettere i fori dei telaio a tre punti proprio in corrispondenza dei supporti fissati al telaio del camion.
La gioia di aver posizionato la cellula in corrispondenza del telaio di sostegno non ha prezzo e si legge dai sorrisi del team di lavoro. Nella foto si nota la parte di telaio di Valentino che è stata riverniciata a seguito della rimozione di parti originali dell’allestimento che non servono più. Al loro posto troverà posto un serbatoio aggiuntivo.
Dopo quasi due giorni di lavoro la cellula è in posizione e i perni sono stati riposizionati al loro posto. Ora è il momento di verificare le altezze, per capire se il progetto si è rispecchiato nella realtà. In questo momento, senza l’allestimento a bordo Valentino à alto 385 cm.
sempre io.
Il sistema di fissaggio a tre punti. Non mi è chiaro. Un pernio cerniera permette che il telaio del camion si inclini in senso trasversale rispetto alla cella. Gli altri due??? Non possono compiere lo stesso lavoro nello stesso verso bloccherebbero tutto.
Mi puoi indicare lo schema.
ancora grazie in anticipo
ciao
Ciao, se guardi gli ultimi nostri video lo mostriamo 🙂